Demolire
costruzioni del passato non è mai un gesto semplice e indolore, ciononostante i segni che il tempo
deposita sull’ambiente costruito associato all’abbandono spesso rendono questa operazione preferibile se non
indispensabile. Il volume reso disponibile diventa lo spazio dove una nuova architettura montana si innesta, in
connessione diretta con l’edificio preesistente e con il contesto alpino circostante. Una realizzazione che mette in
campo gran parte delle tecniche di progettazione e costruzione tradizionali arricchite dalle conquiste tecnologiche
ed innovative del presente in termini di sostenibilità, durevolezza e confort abitativo. In altre parole, riprendendo la
citazione del compositore Gustav Mahler “Tradizione non è culto delle ceneri ma custodia del fuoco”